Una domenica sera, di quelle senza grosse aspettative, lei ha deciso di saltare in macchina dopo un pomeriggio intero di pensieri e dubbi, quando arriva sotto casa sua, non sa bene neanche quanto tempo dovrà aspettare ma rimane in macchina in sosta davanti al portone assorta nei suoi pensieri con una buona dose di pazienza.
Quando lui arriva lei lo nota immediatamente, non si palesa ma lo osserva compiere i normali gesti dellarrivo in auto, lo segue con lo sguardo e sommessamente gli urla guardami
, lui si avvicina al portone e la nota quasi subito dentro l'auto, un sorriso e si avvicina al finestrino per salutarla.
Lei rimane in silenzio con gli occhi bassi, si limita semplicemente ad aprire la portiera, uscire dall'auto e mettersi in piedi al suo fianco restando senza dare spiegazioni . Quel comportamento lo lascia piuttosto perplesso, cerca di rivolgerle qualche domanda sul come stesse e per quale ragione fosse lì, lei non proferisce risposta a nessuna delle domande limitandosi a rimanere al suo fianco con le mani giunte davanti,
restano per qualche secondo li, in silenzio in strada uno di fronte allaltra , lui proteso verso la donna lei un po rinchiusa in se stessa, il capo che continua a restare basso, le mani incrociate sul ventre
. Ma nessuna parola da parte sua.
Un poco spazientito guadagna lingresso dello stabile mentre lei inizia a seguirlo, chissà magari in casa la tensione pottrebbe sciogliersi, pensa lui.
Percorrono le due rampe di scale nel piu totale silenzio, lui avanti lei dietro a pochi centimetri di distanza chiusa nel suo impermeabile grigio gli lascia aprire la porta e lo segue dentro casa restando però a pochi passi dalluscio.
Lui la invita ad entrare ed accomodarsi mentre disbriga i normali gesti del rientro in casa, via il soprabito, le chiavi, da una leggera rassettata a dei cuscini che erano sparsi in disordine sul divano e torna a posare uno sguardo benevolo su di lei che intanto è rimasta a pochi passi dalla porta di ingresso, silente, con gli occhi bassi, si sta guardando in torno di sottecchi e questo lo fa ben sperare.
“Ti senti bene?” le disse” se resti così in silenzio mi fai preoccupare, lei continua a rimanere immobile , non si era neanche tolta l'impermeabile in piedi lì dove laveva lasciata.
Mettiti comoda,io intanto metto su una tisana, ti farà bene”, soltanto a quel punto lei prende la parola, alza lo sguardo, si rivolge verso di lui dicendogli :"mi aiuteresti?" .
Chiaramente luomo resta per un attimo spiazzato da quelle parole cosi a bruciapelo,. Cosa volesse intendere non è ancora chiaro ma è sicuramente unapertura quindi va incoraggiata
"Certamente” risponde sincero lui non so ancora in quale modo ma indubbiamente si "
lei a quel punto fa un profondo sospiro cercando di cacciare fuori le parole che aveva strozzato fino a quel momento: ho letto dei tuoi interessi sulla tua pagina Facebook, forse non dovevo..." Lui rimase per un attimo in ascolto, non sapeva bene di cosa lei stesse parlando ma in fatto di interessi sulla sua pagina Facebook sapeva che c'erano diversi gruppi siti a cui era iscritto un po' particolari, comunque erano due adulti quindi superata la fase di primo imbarazzo torna dal ascoltarla,"
ho anche contattato alcune delle donne con cui chatti
sono finita nei loro blog o sulle loro pagine, le ho trovate profondamente interessanti.... tu
. tu credi che potrei essere anch'io come quelle donne?"
Lui rimane un po' frastornato da tanta franchezza, "non saprei dirti.... É qualcosa che ognuno di noi porta dentro più o meno celata... se lo desiderassi veramente sono sicuro che niente potrebbe fermarti" ,
La conosceva come una donna decisa, solida, anche monotona se vogliamo nel rapporto con il suo compagno, un milione di volte si erano scontrati in discorsi sullapproccio alla vita al rapporto di coppia, lui portava avanti un esistenza al limite fatta di grandi passioni e di altrettante grandi delusioni, lei invece propendeva è per una esistenza più calma , tranquilla fatta si di gioie ma anche e soprattutto di certezze,
per questo in passato si erano reciprocamente etichettati come "bigotta"e "immaturo”.
"Mi aiuteresti a far venire fuori .... Quella parte di me?" Esclamò quasi volendosi liberare di quella richiesta che le pesava sul petto....
Lui attende qualche secondo prima di rispondere, valuta i pro e i contro di una richiesta del genere, i coinvolgimenti, gli eventuali rischi connessi alla relazione di lei.... Poi guardandola con occhi seri le rispose
va bene ma.....chi è a disposizione di chi...?"
a quel punto lei accenna un impercettibile sorriso, si gira verso la porta d'ingresso e con molta calma da due mandate alla chiave chiudendo. Lui la osserva muoversi con la sicurezza che da sempre la contraddistingueva senza intervenire; dopo essersi accertata che la porta fosse realmente chiusa inizia a passeggiare intorno al divano, sul perimetro del salone ed ogni volta che incontra una lampada o una luce sinuosamente cerca l'interruttore e la spegne, la stanza va spegnandosi un poco alla volta al suo passaggio, i passi sono lunghi, lenti, si sente solo il fruscio dellimpermeabile e il sacco sul pavimento di legno;
quando le luci furono quasi tutte guardandolo si poggia contro un mobile basso ed inizia lentamente a sciogliere la cintura del impermeabile…
I movimenti delle mani sulla cinta sono lenti, misurati, atti a prolungare il più possibile l'attesa, quando il nodo della cinta si scioglie inizia lentamente con i bottoni dall'alto facendo sempre attenzione a non lasciare aprire l'impermeabile,
lui è affascinato dalle sue movenze, mille pensieri gli si accavallano nella mente, se andarle incontro e interrompere quel lento gioco oppure accomodarsi sul divano e godersi fino in fondo quella splendida visione, propende per la seconda
ancora non ha ben chiare le intenzioni della donna e quindi decide di aspettare.
Lei osservava i suoi movimenti di sottecchi, orgogliosa dell'effetto che stava suscitando in quell'uomo, l'istinto la guidava nei movimenti e in cuor suo sapeva che l'attesa era la sua più potente arma,
qualche secondo di pausa, lo sguardo basso per una punta di imbarazzo e l'impermeabile che fino a un attimo prima la copriva cade a terra lasciando la sua figura libera di farsi guardare.
Le gambe già lunghe erano rese infinite da un paio di tacchi vertiginosi, che lasciavano però scoperto il piede in un sandalo di rara bellezza, salendo con lo sguardo viene rapito dalle cosce valorizzate da una coppia di calze cubane , i lacci del reggicalze accompagnavano lo sguardo verso l'alto fino all'incavo tra le gambe dove uno splendido perizoma in pizzo nero celava il sesso gonfio della donna.
Più su uno strano reggiseno con le coppe aperte lasciava scoperto il seno sodo e gonfio incorniciandolo in una figura triangolare di tessuto che a stento riusciva a sostenerlo, ma ciò che lo lascia senza fiato sono le due piccole mollette di acciaio che le stringono i capezzoli turgidi.
Incrocia lo sguardo di lei subito dopo aver notato le mollette, un brivido gli corre lungo la schiena, non aveva mai visto negli occhi di lei tanta sensuale determinazione, uno sfolgorio orgoglioso, una lontana sfida a sorreggere e sorreggere leccitazione che quella strana immagine poteva provocare
è bella oltre ogni limite, quel nuovo sguardo cosi penetrante e deciso la rendono ancora più affascinante.
Le bretelle dello strano reggiseno salivano lungo le spalle trasformandosi in un piccolo collare di stoffa che valorizzava ulteriormente il suo splendido collo.
Con dei movimenti leggeri si scosta dal impermeabile che giaceva a terra intorno alle sue gambe e lentamente indirizza i suoi passi verso di lui, si ferma a qualche metro di distanza in attesa che egli le decida qualcosa, qualsiasi cosa sarebbe stata ben accetta per rompere quello stato di imbarazzo che la pervadeva ma nessuna parola esce dalla bocca di lui invece che si limita ad osservarla camminare, godendosi lo spettacolo del suo corpo flessuoso, le cosce ben tornite e soprattutto delle pinzette che ad ogni passo vibravano sulla punta dei suoi splendidi seni.
Si alza quindi dal divano , lei trasale un poco nellattesa ma lentamente inizia ad allentare la cravatta , no la toglie, la lascia lenta intorno al suo collo, poi passa a sbottonare i polsini e subito dopo ai bottoni della camicia stessa lasciando che questa si apra sul suo splendido petto definito e adornato da una fitta coltre di peli biondi.
Lei apprezza di buon grado ciò che gli si parava davanti, quel suo spogliarsi era in qualche modo un regalo.
L'eccitazione iniziava a diventare palpabile,nella stanza in penombra i respiri dei due esseri erano lunico rumore percettibile, profondi e caldi, pieni di aspettative e promesse di piacere,
Il vederlo accettare la sua richiesta e cogliendo che quel modo di spogliarsi le era stato dedicato, i timori e la vergogna lasciano ben presto la sua mente libera di sprofondare nelle sue fantasticherie e desideri , mentre lo guardava spogliarsi dovette stringere le ginocchia per comprimere il suo sesso che cominciava a pulsare e a bagnarsi, come fa una bambina che tenta di trattenersi non potendo andare in bagno.
Lui continua a sbottonarsi lentamente troppo lentamente, non le dice assolutamente niente ma quel suo modo di fare la induce ad avvicinarsi, arrivatagli di fronte si china prima e inginocchia dopo, senza chiedere nulla allunga le mani iniziando ad armeggiare sui lacci delle sue scarpe, lui si gode la visione di lei in ginocchio davanti a sé e cercando di agevolarla il minimo indispensabile , l'aiuta a farsi togliere le scarpe e le calze dopodiché guardandola negli occhi che si erano sollevati in cerca di aiuto è come se lavesse autorizzata a salire con le mani per farsi togliere i pantaloni, lei compie questi gesti nel totale silenzio reverenziale respirando a fondo gli odori ei profumi che gli arrivano; tremante gli slaccia la cinta, libera i bottoni ma quando deve continuare sulla zip tentenna un poco, vede chiaramente il rigonfiamento sotto il tessuto, si lascia scappare una leggera carezza con i polpastrelli lungo la linea curva dei suoi pantaloni, un attimo di capogiro, poi ripresa lucidità tremante fa scivolare in basso la zip
Apre i lembi dei pantaloni come fossero una prigionia inutile di quel corpo, lascia cadere lentamente i pantaloni lungo le sue gambe tornando a guardarlo negli occhi come ad indicargli che ha bisogno nuovamente del suo aiuto per poterglieli sfilare, lui alza le gambe in modo alternato per liberarsi completamente dei pantaloni che lei raccoglie e con estrema dedizione ripiega e appoggia sul divano poco distante tornando a guardarlo con la camicia aperta e la biancheria che ormai mal nasconde eccitazione che sta cogliendo anche lui.
Lui finisce di sfilarsi la cravatta e apre completamente la camicia, lei cerca di avvicinarsi ma lui si volta e inizia a camminare verso la parte più privata dell'appartamento,
resta li in ginocchio gustando limmagine del suo splendido sedere che si allontana , quando lui si ferma e si volta la strafigge con uno sguardo severo ed autoritario, intuisce che deve seguirlo.
Si dirigono verso il bagno e lui si ferma davanti alla doccia e allarga un poco le braccia,
lei lo raggiunge aiutandolo a togliersi la camicia, resta per un attimo a guardare le sue spalle larghe e definite , una carezza leggera e scende con le mani in basso, infilando le dita ai lati dei suoi boxer li spinge verso il basso ma superata la curva del sedere questi fanno fatica a scendere bloccati sul cazzo teso e duro che impedisce il passaggio dellelastico dei boxer
. Lei intuisce, quella resistenza la ma nda letteralmente fuori di testa ogni sforzo che compie per far scendere di piu i boxer è indirettamente dimostrazione di quanto lui la desideri e di quanto il suo cazzo sia teso. Ancora una spinta, nota da dietro che il membro che era verticale seguendo il tessuto dei boxer è stato trascinato dal tessuto in posizione orizzontale e sta premendo con la punta sulla parete dei boxer creando un indecente ed innaturale rigonfiamento
. Un ultimo sforzo e la verga tesa delluomo si divincola dai boxer tonando di colpo alla posizione iniziale ma è talmente carico di energia e velocità che sbatte contro il ventre delluomo generando un tonfo sordo di carne dura
a quel rumore lei inizia letteralmente a sbavare, un leggero rigolo di saliva le cola dal lato della bocca,resasi conto dellorigine di quel colpo secco lei si ferma
. torna a risalire con le mani e il bordo dei boxer ricoprendo di nuovo il cazzo delluomo e ripercorrendo gli ultimi movimenti prima che la verga si liberasse
un nuovo colpo, un nuovo tonfo sordo e la salivazione che torna ad aumentare come chiaro desiderio di sentirsi scivolare in bocca quel pisello duro e teso che sente sbattere li a poca distanza dalla sua bocca inondata di saliva
Senza curarsi troppo di lei istintivamente abbandona il boxer a terra ed entra nella doccia richiudendo dietro di sé le porte in cristallo.
Lei non muove un muscolo, resta ferma fuori ad osservare quella sagoma nuda attraverso il vetro satinato, trovarsi lì e poter gustare di quello splendido uomo nudo muoversi in quel momento di intimità sotto la doccia, guardare i suoi muscoli tendersi mentre si insapona, le sue mani scorrere sulla pelle, cerca di intuire attraverso il vetro opaco i dettagli che più le piacciono, il sedere sodo , il sesso non completamente gonfio che ciondola oscenamente ad ogni movimento, le spalle larghe, la striscia di muscoli che si dirama dal suo fianco scendendo fino allinguine; la gratificano oltremodo si sente orgogliosa e al contempo fiera di cio che sta vivendo e del modo in cui lo sta facendo.
D'un tratto la porta a vetri si apre e lui gli porge il sapone, lei si avvicina alla doccia e entrata leggermente,dopo essersi insaponata bene le mani lunghe e affusolate inizia a passare il sapone con calma e dedizione su ogni centimetro del petto di lui,
finalmente può toccarlo seriamente , senza fretta e con una buona scusa per soffermarsi dove più preferisce, la fa impazzire passare le dita in mezzo ai peli del suo petto soffermarsi sui suoi muscoli gonfi, scivolare sulle sue spalle scendere lungo il suo ventre e rallentare poco prima di arrivare al suo sesso, li cambia strada e tornando in ginocchio inizia ad insaponargli le gambe;
in quella posizione il sesso di lui si trova proprio di fronte alla sua faccia, sente il cuore batterle all'impazzata nel petto, sente che sta per esplodere se non lo lecca ora, nella sua bocca la lingua si muove autonoma mimando quelli che sono i movimenti che compirebbe sulla sua cappella lucida e bagnata, socchiude gli occhi allidea di spingerselo in gola e sentirlo pulsare sulle sue labbra, quella sensazione di calore sulla lingua, di pienezza nella bocca tutta
ma non è stata autorizzata, non le è stato ancora concesso quindi trattenendo l'eccitazione continua nel suo lavoro risalendo lungo le gambe e con le mani ancora insaponate inizia a lavare con estrema delicatezza l'oggetto del suo più intimo e osceno desiderio.
Se lo lascia scivolare tra le dita caldo e viscido di sapone soffermandosi su ogni singola venatura, lo guarda tra le sue mani, con la punta dei polpastrelli accarezza la cappella morbida e lucida , ne segue il bordo carnoso per poi scendere lungo il frenulo e da li percorre tutta la sua lunghezza fino alla base , a quel punto limpulso di afferrarlo e stringerlo con decisione sembra irrefrenabile ma si contiene e non guardata ruba un leggero e rapidissimo bacio sulla punta che svetta contro il suo viso.
La sensazione di sentirselo scorrere tra le dita non completamente turgido la eccita fortemente , si sente padrona e custode del cazzo di quell'uomo, questo la inorgoglisce fuori misura
..
Senza dire una parola lui si scosta e torna a chiudere le porte della doccia lasciandola fuori in attesa, sciacquato si riapre la porta, lei sentendo lacqua chiudersi afferra rapidamente l'accappatoio appeso poco distante e alzatasi da terra lo accoglie nel tessuto caldo e morbido, aiutatolo ad infilare l'accappatoio non utilizza solo le mani per frizionarlo ma tutto il suo corpo, soprattutto i seni che sono ancora prigionieri delle pinzette che si è applicata in macchina aspettando il suo arrivo, si strofina contro la sua schiena trattenendo il desiderio di abbracciarlo e si sposta intorno a lui cercando di mantenere sempre il contatto con il corpo a che ogni centimetro dell'accappatoio aderisca perfettamente alla pelle di lui. Continuando a muoversi come se lei non esistesse, si guarda allo specchio e chiuso l'accappatoio si dirige nuovamente fuori dal bagno verso il salone, lei lo segue senza proferire parola accertandosi prima di aver asciugato tutto il pavimento del bagno e di aver riposto tutto in ordine.
Arrivata in salone lo trova seduto sul divano con le gambe leggermente divaricate e in mano il telecomando della TV intento a cercare non si sa bene quale programma televisivo, istintivamente si avvicina , gli si inginocchia di fronte con lo sguardo basso in attesa che arrivino per lei altre richieste da parte sua.
Continuando a non degnarla di un solo sguardo rimane concentrato sui suoi interessi televisivi ma lentamente le sue gambe si aprono e il morbido accappatoio lascia intravedere sotto il tessuto il suo cazzo tornato calmo, lei si morde le labbra guardandolo lì a poca distanza dalle sue mani, della sua bocca, dal suo sesso...
Senza volerlo si accarezza i fianchi salendo fino ad arrivare alla pienezza del suo seno e mordendosi le labbra tira le mollette in avanti a che si tendano i suoi capezzoli tornati turgidi dopo la doccia.
Lui la osserva segretamente ammaliato, è bella, splendida in quella posizione, in ginocchio sul suo tappeto, i capelli un po bagnati dal sudore e dagli schizzi della doccia, i capezzoli ormai arrossati per la lunga pressione delle mollette, le gambe leggermente divaricate sembrano un invito a raggiungere il suo sesso gonfio e carnoso ma non lascia trasparire nulla di tutto ciò. Sollevando lo sguardo per cercare il suo, lei incontra quegli occhi severi intuisce immediatamente che ciò che fa è sbagliato torna quindi ad appoggiare i palmi delle sue mani sulle cosce e abbassa lo sguardo in attesa che l'uomo decida se punirla o meno per quel suo comportamento irrispettoso.
Nessuna punizione arriva, l'uomo torna a rasserenarsi nello sguardo spostando nuovamente la sua attenzione sul televisore aprendo e chiudendo mollemente le gambe sotto laccappatoio, lei resta in ginocchio davanti a lui il respiro corto gli umori che sente colare dalle sue intimità stanno lentamente inzuppando la biancheria, le mollette appese ai suoi capezzoli le danno un continuo è costante dolore quel dolore che la tiene continuamente eccitata, quella voglia di mostrarsi e di umiliarsi davanti a quegli occhi che tanto la fanno sentire femmina.
Mentre questi pensieri gli attraversano la mente in un turbinio di immagini e sensazioni qualcosa , insinuarsi delicatamente tra le sue gambe chiuse, apre gli occhi e vede il piede di lui insinuarsi tra le sue cosce, resta con il capo chino e non proferendo un fiato allarga leggermente le gambe per agevolare l'ingresso della sua che sente puntare direttamente al suo sesso fradicio.
Il piede non si ferma ma continua lentamente il suo incedere fino al momento in cui il collo del piede arriva finalmente in contatto con la sua figa bagnata, senza rendersene conto lei si spinge in avanti per aumentare la pressione ma così facendo perde per un attimo l'equilibrio colta forse da un leggero capogiro cade in avanti su quattro zampe.
Questa caduta fortuita la porta perfettamente nella posizione in cui lui sperava arrivasse, solleva la gamba per mantenere il contatto del piede con la sua figa bagnata, lei sentendo quella dolce e lunga carezza non può far altro che continuare a strusciarsi oscenamente contro il piede messole a disposizione .
In quella posizione lei sente di essere diventata veramente una cagna, rapide immagini di attraversano la testa immagini alle quali non aveva mai dato alcun peso se non il semplice imbarazzo con l'ironia del momento quando i cani degli amici magari in una serata ho una cena informale li montavano la gamba e iniziavano a strofinarsi su di essa alla ricerca spasmodica di un piacere bestiale incuranti delle persone che gli stavano intorno e dei padroni che imbarazzati cercavano di dissuaderli e alla fine erano costretti a tirarli via di forza.
Ora lei si sentiva come quegli animali completamente priva di qualsiasi vergogna con l'unico obiettivo di godere di ogni centimetro della sua pelle e di ogni fantasia che in passato o in quel momento le attraversasse la testa,
Completamente in balia dei suoi sensi appoggia la testa contro la coscia tesa di lui continuando ad accarezzarsi le guance sulla sua pelle nuda, ad annusarne l'odore fino a non resistere più tirando fuori la lingua e iniziando a leccare avidamente la coscia rendendosi conto solo dopo pochi secondi di essere ad una manciata di centimetri dal sesso di lui, gli occhi cominciano ad avere un unico obiettivo comincia a strofinarsi ancora più freneticamente contro la gamba la lingua tesa in direzione del cazzo dell'uomo come a voler indicare il suo desiderio di assaggiarne il sapore il più presto possibile.
Spasmi cominciano a diventare più frequenti le contrazioni della sua figa le annebbiano il cervello la gamba tesa scorre in mezzo ai suoi seni come se fosse un immenso caldo e poderoso cazzo contro il quale è impossibile per lei evitare di strofinarsi,
Raggiunge così il primo orgasmo della sua serata la biancheria è completamente fradicia e non è riuscita a trattenere il suo piacere liquido che sgorgava abbondantemente dal suo sesso segnando le le cosce fino quasi al ginocchio appoggiato a terra soltanto a quel punto lui si alza mentre lei rimane abbracciata alla sua gamba.
Rimani in piedi ad osservarla inginocchiata a terra la bocca ancora bagnata di saliva ansimante e lo sguardo di chi è ancora affamato, dopo una breve carezza le afferra una ciocca di capelli e la trascina sul divano spingendola a terra sa che lei resti sempre carponi,
Torna a sedere anche lui sul divano l'accappatoio è ormai completamente aperto e lei inizia a scodinzolare guardando il cazzo teso di lui di nuovo a pochi centimetri dalla tua faccia, lui la strattona tirandola per i capelli imponendole di accucciarsi con la testa sulla sua coscia mentre la sua mano lascia la testa per correre lungo la schiena come fosse una lunghissima carezza ad un animale arrivato in prossimità della sua biancheria infila la mano sotto il perizoma arrivando morbidamente tra le sue natiche. Con una mano tra le natiche della sua cagna e l'altra al telecomando continua la ricerca di un non so quale programma televisivo che possa in qualche modo distrarlo ma non si dimentica di muovere lentamente le sue dita tra la fica il culo del suo animaletto che lentamente si agita e si contorce sotto lassedio di quelle carezze.
Anche se sembra distratto dal programma televisivo è invece attento ad ogni sospiro ad ogni contrazione pulsazione che le sue carezze stanno provocando, è seriamente intenzionato a portare il livello di eccitazione della sua cagna a esplodere, vuole averla disinibita, docile, cosciente del suo stato, orgogliosa di esserlo .
Ormai le sue dita sono completamente fradice nonostante stia usando solo la punta dei polpastrelli senza accennare alla benché minima penetrazione, fa scorrere lentamente le dita umide dalla fica al sedere di lei bagnandolo con i suoi stessi umori, sente i muscoli dilatarsi lentamente e ad ogni passaggio delle dita intorno alla aureola del suo sfintere, contrarsi ritmicamente per tornare ad aprirsi sempre di più in un chiaro invito a scivolargli dentro
il suo culo lo sta inequivocabilmente chiamando.
Non una parola esce dalla bocca della donna che si limita a mugolare e a guaire come farebbe una vera cagna, ferma accovacciata sul divano la testa e le mani appoggiate sulle cosce di lui, il sedere in mostra alla ricerca spasmodica di un contatto più profondo con le sue dita, talmente eccitata e abbandonata che un rigolo di saliva gli cola dalla bocca cadendo sulle palle di lui che un poco trasale sentendo quel inaspettata sensazione di calore e freschezza lambirlo.
Accortasi di questo fatto guarda le gocce della sua saliva scorrere su lungo la pelle che ricopre i testicoli, non sentendo alcuna reazione severa per un attimo spera di poter continuare e solleva la testa cercando nello sguardo di lui un cenno di approvazione che la autorizzi ad allungare la lingua il raccogliere ciò che è colato dalla sua bocca ma l'approvazione non arriva anzi, sente la mano fidarsi della sua biancheria e subito dopo uno schiocco sordo seguito dal bruciore
il dolore per lo schiaffo ricevuto sulle sue natiche le attraversa il corpo come una scossa finendo dritta nel cervello, sobbalza mordendosi le labbra per evitare di urlare ma non fa in tempo ad abituarsi a quel primo dolore che subito ne segue un altro sull'altra natica, è un bruciore pungente quello che si dirama dal suo sedere , la sorpresa il dolore lasciano velocemente posto è un piacere perverso quello di sentirsi punita per un suo grossolano errore perché non è riuscita a trattenere il desidero di sentirsi in bocca la cappella turgida e lucida di quel maschio che giustamente ora la stava punendo sonoramente.
A nessun uomo aveva permesso mai una tale libertà, nessun uomo prima di lui aveva suscitato in lei quel desiderio di essere punita, umiliata... il dolore lentamente lascia spazio all'immagine di lei accovacciata con il sedere in bella mostra che inizia a diventare rosso per i colpi subiti e la sua fica che continua a colare senza che lei abbia alcun controllo sui pensieri che la pervadono.
Vista la causa della sua punizione irriverente e facciata non può fare altro che continuare a lasciar colare la sua saliva direttamente sulla cappella dell'uomo, saliva che scivola lungo tutta l'asta arrivando alle palle e da lì sul divano, la guarda scendere copiosa e vorrebbe infilare le mani tra le palle e il divano per poterla raccogliere con le dita eri portarsela alla bocca arricchita del sapore e della aroma della pelle di lui riscosso da quella continua e lunga carezza reclina la testa indietro respirando a fatica così come a fatica riesce a trattenere la violenta erezione che sta vivendo.
Colto da un profondo brivido di piacere tende le mani afferrando con la sinistra i capelli di lei che ormai è praticamente sopra il suo cazzo impedendole di andare oltre la distanza di pochi centimetri che separano la sua bocca dalla cappella e l'altra sospesi i colpi sul sedere si insinua con forza tra le natiche di lei lasciando che il suo indice e il medio si dirigano lentamente verso la sua figa fradicia il culo che ormai pulsante è aperto tanto quanto il sesso di lei.
Mentre le dita affondano nel suo culo e nella fica falange dopo falange fino in fondo sveglia scossa da un profondo spasmo, un altro orgasmo sta lentamente salendo dalle sue viscere lo sente distintamente arrivare a passi lenti sente quello ondata di calore che tanto le mancata in passato mi sta al desiderio nuovo di sentirsi lurida, non si era mai sentita così aperta non si era mai sentita così piena di piacere, combattuta tra il tirarsi indietro verso la mano a chi la penetrazione diventi il più profondo possibile il l'avvicinarsi con la bocca al cazzo ormai completamente fradicio di saliva che le si erge davanti al viso a pochi centimetri di distanza, in quel preciso momento egli le sussurra "guarda.."
Colta di sorpresa non sa bene dove volgere lo sguardo quando all'improvviso uno schizzo caldo le lambisce il mento, subito abbassa lo sguardo verso la cappella gonfia sotto di lei e nota che dalla punta lucida sta cominciando a fuoriuscire un Rigolo denso sperma bianco.... fa per avvicinare la bocca a quella sorgente di piacere caldo ma la mano di lui la trattiene per i capelli una distanza tale che solo la punta della lingua di lei riesci a lambire la cappella.
Lei cerca di divincolarsi dalla presa ferrea ma non le è concesso e mentre si affanna a tentare di allungare il più possibile la testa e la lingua la penetrazione delle dita nella sua figa e nel culo diventa ancora più profonda distraendo la dai suoi intenti e costringendola ad emettere un gemito di piacere...ma torna subito ad osservare la cappella sotto il suo viso dalla quale continua a colare lungo la carne rosa un denso e pulsante rigoli di sperma.
Si contorce sembra quasi piangere vedendosi negata la possibilità di raccogliere quella crema densa con la lingua, la possibilità di sentirla impastarsi con la sua saliva la possibilità di poterla assaggiare e farla diventare parte integrante del suo corpo ingoiandola.
Una volta che le contrazioni per gli orgasmi di entrambi iniziano a rallentare la forza con la quale lei ha cercato di divincolarsi dalla presa della sua mano inizia a scemare , la testa tende a appesantirsi, continuando a tenerla per i capelli lascia che la sua testa vada ad appoggiarsi delicatamente sulla verga ancora dura completamente ricoperta di sperma.
Indirizzando i movimenti con la mano fa sì che le guance di lei accarezzino il cazzo lordo del suo seme cospargendole la faccia... quasi volesse marchiarla con il suo piacere.
Quando ormai tutta la faccia è coperta di saliva e sperma la spinge con forza contro il suo cazzo quasi a volerla soffocare in quel tripudio di pelle sangue e sperma, e paradossalmente è quello che lei vuole si lascia indirizzare si lascia muovere a suo piacimento limitandosi a leccarsi le labbra VIA gustare quelle poche gocce di sperma che le sono state concesse respirando vogliosa suo odore.
Recuperata la calma quando i respiri di entrambi sono tornati ad una frequenza normale con un colpo di reni e gli si solleva dal divano non mollando la presa sui capelli di lei, la spinge indietro ascoltandola, alzato in piedi la conduce carponi verso il suo impermeabile rimasto a terra.
" vestiti ora ma non pulirti ne lavarti fino a quando non sarai a casa... riceverai mie istruzioni "
Lei annuisce restando in silenzio inizia a raccogliere l'impermeabile da terra soltanto nel momento in cui lui molla la presa dei suoi capelli e sparisce nel corridoio che conduce alla camera da letto, si alza da terra traballante si infila l'impermeabile ed esce dalla porta già desiderosa di varcarla di nuovo per tornare in quella che ormai considera la sua tana....